IL “CORPO DEI RICORDI” E LE “CATENE EMOZIONALI”: METAMEDICINA POSTURALE

IL “CORPO DEI RICORDI” E LE “CATENE EMOZIONALI”:
METAMEDICINA POSTURALE
Cos’è il “corpo dei ricordi”?
Cosa sono le “catene emozionali” in Posturologia?
Il “corpo dei ricordi” è un agglomerato di miliardi di memorie contenute dentro di noi, incistate nei meandri dei nostri tessuti. Anzi, sarebbe più giusto esprimere questo concetto in modo capovolto; se potessimo guardare il nostro corpo con gli occhi dell’anima, non vedremmo cellule umane per come le conosciamo dai libri, ma vedremmo intere “reti di pensieri”, “vibrazioni”, “immagini”, “ricordi”: matrix!
Tutte queste informazioni/memorie/ricordi, costituiscono il nostro modo di essere, di vivere, di comportarci, di stare in piedi: la nostra postura.
La nostra fattezza fisica, altro non è che “l’ombra della vita vissuta”, ovvero tutto il passato, condensato in miliardi di ricordi, immagini, film, energia!
Cosa sono le “catene emozionali” e cosa hanno a che fare con la nostra postura?
“La vita ci forma e poi ci deforma” in base alla cultura, al vissuto, alle emozioni ed ai conflitti che abbiamo subito, già da prima del concepimento…, fino ad oggi.
Per semplicità potremmo dire che ogni tipo di “emozione positiva” che abbiamo vissuto, ha contribuito a “formarci”; mentre ogni “emozione negativa”, ogni ferita emozionale dolorosa, ogni conflitto non superato, ha contribuito a “deformarci”. Ed ecco che entra in gioco la postura con le sue “deformazioni”, causate da conflitti, paure, traumi, dolori: “le catene emozionali”! Essendo “catene”, per definizione sono composte da una serie di “anelli”, ovvero episodi conflittuali o dolorosi con “contenuti simili”; non necessariamente identici.
Le “posture decompensate” (coordinate con la respirazione tecnica propria del metodo), offrono alla persona l’opportunità di “fare uscire allo scoperto” uno o più episodi “incistati” nei tessuti, negli anelli di dette catene.
Quando il paziente è ben guidato (attraverso una adeguata postura decompensata abbinata ad una tecnica respiratoria, senza mai dover intervenire su un piano verbale), le “tensioni/memorie corporee” che emergeranno, guideranno automaticamente la persona ad entrare in contatto e riconoscere i “conflitti o le ferite emozionali” relative ai suoi disagi o dolori.
In questo modo il corpo del paziente può “far svanire” quei ricordi “urticanti”, incistati nei suoi tessuti. Ciò può avvenire attraverso un “rilascio emozionale”, un pianto, un semplice ricordo… ritrovando poi, grande sollievo e beneficio sul piano fisico, emotivo e della consapevolezza.
Ciò che di interessante osserviamo su un piano tecnico, è che gli episodi “registrati nel corpo”, si riattivano e vengono a galla seguendo logiche ben precise; il loro comportamento e concatenamento, è sovrapponibile a quello delle catene neuro muscolari. È come se le due catene, muscolari ed emozionali, viaggiassero parallelamente, intrecciandosi poi in alcuni punti in cui si manifesta il dolore.
Un approccio nuovo e ricco di dettagli che solo un tecnico adeguatamente formato col Metodo Raggi può fare, permettendo al paziente di fare un “viaggio liberatorio” all’interno del “corpo dei ricordi”; una ricerca di se stesso per la libertà dai conflitti e dai dolori fisici. Una nuova “metamedicina posturale”.
(D. Raggi)

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