IL DOLORE: INTERPRETAZIONE EMOZIONALE DELLA “MINACCIA ALLA SOPRAVVIVENZA”
Il dolore é un fenomeno che tutti noi conosciamo. Potremmo dire che è una interpretazione da parte del complesso sistema corpo e mente, dal momento che la sua percezione può cambiare in funzione dello stato d’animo, dello stato del terreno biologico, dello stato attentivo, degli equilibri ormonali, dello stato della postura.
Il dolore per il corpo, è sempre visto come elemento di disturbo, elemento destabilizzante e dunque come minaccia alla sopravvivenza. Per tale ragione, il sistema reagisce sempre difronte al dolore sia che sia emozionale, fisico percepito o anche se non percepito. Infatti anche una semplice “spina irritativa silente”, un dolore sottocorticale, dunque non avvertibile, ha il potere di creare compensi antalgici. Il sistema è così intelligente tale da avere forme di compensi predittivi: ovvero il fenomeno anticipatore (feed forward), il quale esiste per evitare di avvertire il dolore. Ecco che anche coloro che non soffrono ma sono “storti”, di fatto “soffrono” ma non lo sanno per il semplice fatto che non avvertono il dolore; infatti il Sistema Tonico Posturale, è già in azione attraverso i fenomeni antalgici cercando nuovi equilibri. Questa nuova postura…, questo “nuovo equilibrio”, sarà meno performante…, avrà attivato nuovi modi di funzionare pur di sopravvivere…, sarà meno economico…, spendendo più energia per sopravvivere comunque…, ma sopravvive!!! Oltre a tutto ciò, ogni modalità di manifestazione del dolore (costante, intermittente, solo di giorno, solo di notte, solo da seduti, solo da in piedi, quello del week end, quello riflesso, quello riferito, quello localizzato, quello utente, quello pulsato, quello pungente, quello urente…, etc.), rappresenta segnali ben precisi per il posturologo e dunque modalità di azione diversa…, con strategie diverse.
Come già detto dunque, ogni dolore o interpretazione dello stesso, è il prodotto di un fenomeno complesso assoggettato anche e comunque allo stato emozionale individuale; questi avrà il potere di modulare quel dolore, interagendo con il sistema degli antalgismi posturali. Tutto ciò conferma il fatto che l’unita biologica, teme il dolore e lo rifugge in ogni modo, quale vera o immaginaria minaccia della sopravvivenza.
Ma allora, il dolore é l’effetto dello stato emozionale… o lui stesso può essere causa dello stato emozionale, della alterata personalità? Il dolore è reale o è un fantasma? Il dolore “uccide” solo il corpo o anche l’anima? Ecco perché molti pazienti quando arrivano con il dolore, sono tendenzialmente “acidi”, cupi e nervosi…, ed alla fine, quando stanno bene invece, sono sorridenti e gioiosi…, non più così “acidi, cupi e cattivi” come erano all’inizio.
(D. Raggi)
Lascia un commento