IL MAL DI SCHIENA E IL MAL DI TESTA DEL WEEK-END
Com’è possibile che il mal di schiena o il mal di testa sia così puntuale tale da presentarsi regolarmente ad ogni week-end? Quale fenomeno scatterà mai per essere così puntuale? Possibile che almeno il sabato o la domenica non si possa stare a letto un po’ di più e cosi godersi il meritato riposo? Eppure molte persone soffrono proprio del mal di schiena o del mal di testa del week end; inizia a farsi sentire rimanendo a letto oltre al solito orario di quando si va al lavoro.
Più si sta a letto e più il dolore o la dolenzia si fanno sentire: e tendono ad aumentare tanto più si sta a letto. Ed ecco che si è costretti a desistere…, ad alzarsi; una vera dannazione.
Si tratterà di un fatto psicologico mi chiedono molti pazienti?
No, affatto. Trattasi di un fenomeno fisiologico che interagisce su una condizione fisica non del tutto conforme all’ideale.
Di base deve esserci una condizione di squilibrio muscolo/posturale, ma poi il resto viene causato dal fenomeno della reidratazione dei dischi intervertebrali. Ovvero se durante il giorno con il nostro stesso peso o con carichi sulla colonna, i dischi intervertebrali (che sono ammortizzatori) si comprimono e perdono un po’ di sostanza liquida, di notte essi devono reidratarsi. Ovvero debbono recuperare, nei limiti del possibile, quello che hanno perso. E ciò avviene nella misura in cui tutto funziona bene. Così, se verso sera la nostra altezza scheletrica è diminuita di 0,5 cm fino anche a 1, 2, o 3 cm (in base al lavoro che si svolge), di notte si deve recuperare il perduto. Quindi di notte lo scheletro si riallunga, ma i muscoli non sempre hanno mantenuto nel tempo la “lunghezza e la plasticità” originale dovuta. Così, lo scheletro inizierà a lottare contro muscoli non disposti a lasciarlo ri-crescere. Le fibrosità di alcune catene muscolari ha in se il potere di ingabbiare, intrappolare lo scheletro e limitarlo nelle sue libertà. Il fenomeno dei raccorciamenti, delle retroazioni muscolo fasciali necessità di particolari trattamenti in postura decompensata. È così che, questo fenomeno, potrà bloccare, violare, intrappolare alcune aree in cui le radici nervose saranno “stirate”, disturbate. Ed ecco il disagio, il dolore.
Tali disagi, dolori, dolenzie che emergono, tendono ad aumentare tanto più si sta a letto supini, proprio perché lo scheletro va avanti a recuperare lunghezza rispetto alle mattine in cui ci si alza prima. Ovvero, durante la settimana viene interrotto il riallungamento perché ci si alza prima…, mentre nel week end si da più tempo a tale fenomeno.
Quando ci si alza, si da di nuovo inizio al fenomeno dello schiacciamento…, se si sta a letto invece, lo scheletro cercherà di recuperare ancora un po’ di lunghezza. Proprio quel tanto che muscoli e radici non tollerano più. Ed ecco che si è costretti ad alzarsi.
Lo stesso fenomeno può scattare per il tratto cervicale causando la classica cefalea o emicrania miotensiva del week end. La dinamica è la stessa. Si tratta di agire sulle catene miofasciali ed il problema scompare. Soltanto più raramente i dolori del week end sono di carattere “emozionale/conflittuale”.
In questo caso la meccanica la fa da padrona. Se i muscoli sono la causa, il “riequilibrio posturale ad approccio globale” ne rappresenta una valida soluzione.
(D. Raggi)
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