TUTTO È STATO REGISTRATO!!!
Quando si deve riequilibrare una postura alterata, si devono obbligatoriamente prendere in esame una serie di fattori:
1) nulla si altera senza l’intervento di una causa perturbatrice (questa può essere esistita nel passato ma essere costantemente attiva nel presente, tipo una cicatrice reattiva, una disbiosi, una malocclusione, una deglutizione viziata, etc, etc.).
2) anche una vecchia causa, che ora non è più presente (vecchia frattura, vecchia caduta, antichi vizi posturali lavorativi, etc, etc.), potrebbe aver innescato atteggiamenti che persistono tutt’ora.
Ciò avviene attraverso il fenomeno delle “fissazioni”, delle “fibrotizzazioni connettivali”, della “prigionia delle catene”.
Ma, in tutti questi frangenti, il Sistema Posturale, ha dovuto attivare anche nuovi “schemi motori” “vicarianti”, “sostitutivi” (schemi secondari, che sostituiscono quelli originali per evitare il dolore), ma la cui economia, equilibrio, funzionalità, non possono essere efficienti quanto lo schema originale.
A completare questo complesso sistema, è l’attività onnipresente del diaframma con i suoi adattamenti. Con la sua sensibilità, lui risente di ogni timore, paura, disagio, dolore. Difronte a fenomeni perturbatori cronici, lui modifica la sua dinamica, la sua forma, la sua “posizione”. Dati i suoi intimi e delicati rapporti con vari organi ed apparati, la sua alterazione diviene perturbazione dell’insieme: dall’aumento della curva dorso lombare, alla compressione del tratto lombare e delle due anche assieme allo psoas, alla limitazione dello svolgimento del passo, alla compressione dei visceri, alla perturbazione della circolazione, perturbazione agli organi genitali, del fegato, dello stomaco, alla trazione sull’esofago (reflusso, ernia iatale), alla trazione sul cuore, sull’area mediastinica, sull’osso ioide, sulla mandibola, alla modificazione del tratto cervicale, al blocco delle spalle, etc.
Dunque, quando si parla di “trattare” e “riequilibrare” la postura, non si possono assolutamente trascurare tutti gli aspetti di cui sopra, a cui vanno aggiunti tutti i test di funzionalità sui vari recettori, sulle varie articolazioni, sui vari organi ed apparati. Non va trascurato neppure il mondo delle emozioni, del carattere, delle parassitosi, delle intolleranze, dei fenomeni autoimmuni, dell’inquinamento ambientale in generale, etc.
È veramente un ambito complesso che non può lasciare spazio alle improvvisazioni o al semplice “fare esercizi”. Ma molto si può fare!!! (D. Raggi).
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