“Il miglior amico del bambino è la palla. Appena ne vede una la esplora con le mani e la lancia. Non esiste persona che nella sua vita non abbia giocato con la palla. Giocare con la palla sembra semplice ma è un punto d’arrivo che ci racconta di tante capacità acquisite dal bambino”.
Così ci dice Miria Orioli laureata in Scienze Motorie, posturologo, chinesiologo, allenatrice di pallavolo e responsabile delle attività dell’ASD Gruppo Sportivo PESCARA VOLLEY, Associazione Sportiva storica a Pescara, presso il Centro Sportivo Il Gabbiano Rosso.
Qual è l’età giusta per iniziare l’attività sportiva?
“I bambini dovrebbero essere sempre in movimento. Fino a cinque anni l’attività motoria dovrebbe essere libera: giocare all’aperto in cortile, al parco con altri bambini, correre, saltare, andare in bicicletta, con i pattini, giocare con la palla.”
Giocare è imparare e imparare è giocare. I bambini piccoli imparano attraverso il loro corpo, i sensi, le emozioni. Oggi però assistiamo a un radicale cambiamento nelle abitudini quotidiane dei nostri bambini dovuto a profondi mutamenti sociali, culturali ed economici della nostra società.
Cementificazione, spazi ridotti, televisione, giochi elettronici, limitano sempre di più le esperienze motorie spontanee dei bambini, sempre meno abituati a camminare, correre, giocare all’aperto.
Per tutti queste ragioni l’ASD Gruppo Sportivo PESCARA VOLLEY organizza da anni corsi di giocomotricità, di fondamentale importanza in questo momento storico di analfabetismo motorio, per permettere al bambino di acquisire la conoscenza di sé, delle cose e degli altri attraverso il movimento.
L’attività corporea è utile su diversi piani, motorio, cognitivo, psicoemotivo e sociale. Il corpo in movimento oltre ad essere espressione di sé e delle proprie emozioni è mezzo di interscambio e relazione tra il mondo interno e il mondo esterno. Il bambino scoprendo il proprio corpo nel movimento, vivendo e percependo la propria corporeità scopre lo spazio, sè stesso e gli altri.
Quanto è importante lo sport nella crescita psicofisica del bambino nell’età scolare?
“A sei anni il bambino con l’inizio della scuola diventa sedentario a tempo pieno, seduto in classe, seduto per compiti a casa, davanti alla tv e con i giochi elettronici. I bambini s’impigriscono con effetti negativi sul benessere psicofisico presente e futuro. Il periodo che va dai 6 agli 8/9 anni, è fondamentale, è il periodo d’oro, e a seconda di com’è vissuto dal punto di vista motorio, può condizionare il benessere e l’equilibrio psicofisico futuro”.
Continua la dr.ssa Miria Orioli “ L’ASD Gruppo Sportivo PESCARA VOLLEY da anni crede e lavora per una formazione sportiva MULTILATERALE E POLIVALENTE.
Questo significa creare, arricchire e consolidare un grande bagaglio motorio per il bambino. Noi proponiamo un’attività motoria ricca, varia, in grado di suscitare motivazione e apprendimento per un armonico sviluppo.
La costruzione del patrimonio coordinativo è il presupposto per un adeguato sviluppo sportivo futuro. Le nostre proposte motorie prevedono schemi motori di varie discipline: la preacrobatica della ginnastica artistica, la corsa, i salti, i lanci dell’atletica leggera, esercizi con palle di tutte le dimensioni per lo sviluppo delle coordinazioni occhio-mano, occhio- piede e organizzazione spazio-temporale che si ritrovano in tutte le discipline con la palla (tennis, pallamano, pallacanestro, pallavolo, calcio), il salto della corda, i percorsi, le staffette … insomma movimento a 360°. Il merito di questo lavoro è che i bambini vengono alla Pescara Volley a tre, quattro anni e restano con noi fino a diventare negli anni atleti agonisti.
Una formazione sportiva varia e divertente può evitare l’abbandono precoce dello sport?
La formazione sportiva multilaterale e polivalente è fondamentale per prevenire l’abbandono dello sport sempre più diffuso tra i giovani, dovuto in gran parte a una specializzazione troppo precoce. L’obiettivo è rendere l’attività sportiva, un’esperienza formativa per il bambino: offrigli occasioni in cui esprimere la propria motricità con serenità, rafforzando la propria autostima e costruendo rapporti positivi e di condivisione con gli altri.
Qual è lo spazio dell’attività motoria nella scuola primaria?
“Spesso mancano le palestre, le attrezzature, ma soprattutto non c’è l’insegnante qualificato, il laureato in scienze motorie. Siamo ancora lontani dal riconoscere il giusto ruolo dell’attività motoria. Proprio perché crediamo in questo lavoro di base da diversi anni, collaboriamo gratuitamente, su progetti sportivi di affiancamento agli insegnanti, con diversi Istituti Comprensivi di Pescara per la scuola primaria. In questi anni ci siamo resi conto come i bambini di questa età siano carenti nella motricità di base, o addirittura sprovvisti di alcuni schemi motori. Nella scuola non è dato grande spazio al movimento, anche se gli studiosi hanno da tempo trovato connessioni tra l’attività motoria e l’apprendimento. Studi riportano come i bambini in difficoltà scolastica, ad es. nella lettura, nella scrittura e nel calcolo presentino difficoltà di coordinamento a livello motorio. Tutti i prerequisiti dell’apprendimento, organizzazione spazio-temporale, lo sviluppo delle attività prassi che, sono abilità e concetti che il bambino deve prima sperimentare con il proprio corpo poi, in seguito potrà trasferire tali competenze a un livello più simbolico”.
Quanto è importante la figura dell’insegnante/allenatore nello sport?
“Lo sport è uno strumento di formazione quindi è importante scegliere con cura l’insegnante. Rappresenta per i bambini un elemento fondamentale per una buona crescita emotiva, intellettiva e fisica, è necessario quindi assicurarsi di trovare un ambiente sano e positivo dove l’insegnante non è solo quello che sa, ma quello che accoglie, ascolta, sostiene nelle difficoltà, comunica passione, fiducia e diventa un esempio”.
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