LA POSTURA È CONNESSA CON LE EMOZIONI?

LA POSTURA È CONNESSA CON LE EMOZIONI?
Assolutamente si!
Ogni atteggiamento, ogni fattezza del corpo è strettamente connessa con il piano delle emozioni…; esattamente quanto lo è il tipo di stress vissuto, il tipo di educazione ricevuta, i traumi subiti, gli sport praticati, etc. Il corpo esprime e mostra la sommatoria degli eventi.
Riguardo alle emozioni (risalendo alle prime che tutti abbiamo vissuto), non possiamo dimenticare che si nasce da una emozione forte, intensa, a volte fuori controllo, rappresentata dall’orgasmo; quantomeno da quello paterno. É da lì che ha inizio il percorso, registrato dentro ciascuno di noi; da quella corsa forsennata che ogni spermatozoo sperimenta per non morire. O arrivi primo… o muori. Un dramma molto forte che spesso continua e si protrae come atteggiamento nella vita quotidiana. Per l’ovulo, è diverso; lui non corre…, lui aspetta il momento giusto per poter inglobare lo spermatozoo e trattenerlo al suo interno. Un ciclo che si ripete, oltre che nella fase della fecondazione, nella vita poi.
Sara un caso che le persone da adulte possono assumere caratteristiche che assomigliano più alla “corsa da spermatozoo” o “all’aspettare dell’ovulo”; ciò dipende da alcuni eventi.
Oltre a quanto sopra (in relazione al rapporto intimo), possiamo aggiungere che quando manca l’orgasmo della mamma, il nascituro avrà certamente una sorta di “sbilanciamento” sul piano delle emozioni riguardanti la sfera sessuale; identificare quale sbilanciamento non è cosa facile…, ma di certo una “stortura emozionale” esisterà. Nulla sfugge alla capacità di registrare le emozioni che sono in gioco da parte delle nostre cellule…, ed il sistema nervoso/biologico, con le sue infinite sfumature e complessità (molte ancora sconosciute), non si farà certo sfuggire engrammi così importanti.
A poco vale protestare verso la natura (biologia del nostro sistema corpo) perché, al fine di garantirsi la continuità della specie, ha scelto di non rendere indispensabile l’orgasmo femminile quanto invece rendere fortemente compulsivo l’erotismo maschile.
Né é la prova il fatto che l’essere nati, per moltissime persone, non è basato su un concepimento voluto, desiderato, pianificato; il più delle volte la faccenda… è sfuggita… “di mano”, fuori controllo!!!
La compulsione al sesso per l’uomo, è davvero molto forte e spesso prevaricante…; di certo non proprio rispettosa dei tempi e nelle modalità verso il sesso femminile.
Più l’uomo ha un livello di coscienza basso (che si avvicina a quello di un animale), tanto più tenderà a copulare in modo animalesco…, compulsivo, prevaricante; senza alcuna forma di rispetto o amore. Le violenze ne sono un estremo incontestabile; nascere da un rapporto consumato dalla violenza, fa si che il piano emozionale di questo soggetto non sia dei più equilibrati; quella sensazione di “non essere stato desiderato”, “non essere stato voluto”, “essere stato rifiutato”, lascia un segno importante sia su un piano comportamentale che Posturale, che continuerà a manifestarsi in una forma di perenne presente.
Molte sfaccettature comportamentali le troviamo anche in coloro che sono nati voluti da un genitore ma rifiutati dall’altro; anche le minacce di aborto spontanee, i forti spaventi, potranno creare perturbazioni nell’equilibrio della vita della persona.
Oltre a quanto sopra, esistono forme di violenza ancora peggiori.
La percentuale di pazienti donne che raccontano di violenze o prevaricazioni è spaventosa. Questi abusi avvengono prevalentemente fra le 4 mura domestiche; da subdoli “toccamenti” a violenze vere e proprie…, soprattutto in tenerissima età. Attori principali di tali prevaricazioni e violenze di solito sono i fratelli più grandi, gli zii, i cugini, i padri, amici intimi “fidati”; capita di scoprire che le madri spesso sono al corrente, incapaci di reagire o peggio ancora consenzienti. Riporto solo e soltanto ciò che le pazienti raccontano (durante le sedute posturali utilizzando le “posture decompensate” e la tecnica del “respiro lasciato”)quando “il corpo dei ricordi” fa riaffiorare alla mente i drammi vissuti fra le 4 maledette mura domestiche; ogni persona che ha subito…, non aspetta altro che poter incontrare qualcuno che la sappia davvero ascoltare senza alcuna forma di giudizio. “La nostra postura non è altro che un vestito, un mantello su cui sono incise tutte le scene ed i drammi di vita vissuta”. Dato che tutto ciò ha un peso…, è naturale che ciascuno di noi possa desiderare alleggerire il proprio fardello che ci si porta appresso già fin dalla nascita. Tutti abbiamo qualcosa dentro che pesa…, chi più e chi meno; nessuno è senza engrammi perturbatori.
A questo punto si deve essere certi che il professionista non commetta errori, valutazioni, giudizi; non deve e non può entrare in merito all’accaduto. Può solo non bloccare la forma di catarsi che il paziente sta intraprendendo. Può favorire quanto, senza nessuna forma di intromissione. Ascoltare con “atteggiamento comunicativo posturale/non verbale, facilitatore”, aperto al non giudizio di alcun genere: nè sorpreso, nè preoccupato, nè protettivo, etc. Neutro ma presente…, accogliente ma non commiserevole. Il paziente non deve avere l’idea di essere giudicato, valutato, ma capito e compreso fino al più profondo angolo dell’anima. Allora la seduta sarà stata veramente efficace e liberatoria. Ma qui si potrebbero aprire molti capitoli che vanno oltre ad un semplice post di FB.
(D. Raggi)

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