LA POSTURA E LE EMOZIONI DEL PAZIENTE…
Le nostre emozioni sono impresse e racchiuse anche nei nostri gesti, nel nostro respiro, nella nostra postura.
Quando tocchi il corpo di un paziente…, quando lo aiuti a plasmare la sua postura, senza saperlo tocchi tutto il suo vissuto. Tocchi la sua vita incistata nei suoi muscoli; tocchi le sue emozioni che sono divenute fasce rigide e doloranti. Con le tue mani puoi sfiorare la sua anima, che spesso è divenuta “il suo corpo di dolore”. Allora è bene chiedere sempre il permesso prima di entrare in “casa del paziente”; è bene chiedere al suo respiro, alla sua anima, se è disposta a cambiare; se è disposta ad abbandonare il vecchio e fedele compagno di viaggio: il dolore. Il protagonista del cambiamento…, della sua stessa vita, deve essere sempre e solo il paziente; noi possiamo soltanto essere bravi accompagnatori.
(D. Raggi)
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