LE CATENE NEURO-MIO-FASCIALI ED IL MOVIMENTO COORDINATO
Qualsiasi gesto noi compiamo, qualsiasi lavoro o sport noi facciamo, sempre viene fatto attraverso le catene neuro-mio-fasciali; senza di loro, non potremmo compiere gesti coordinati, precisi, mirati.
Per questa ragione, non può esistere un trattamento posturale che non tenga conto dei concetti delle catene, delle fasce, del tessuto connettivo, del movimento razionale, della neurologia, della fisiologia, dell’anatomia, del buon feef back dei vari recettori (occhi, bocca, lingua, piedi, pelle, visceri, muscoli, etc) e della dinamica corretta del diaframma.
Non si possono trattare i dolori (che sono dei segnali, dei campanelli di allarme), senza capire la ragione della loro presenza, cercando semplicemente di metterli a tacere, soffocandoli con farmaci o altro. Non si possono fare esercizi di stretching per migliorare la mobilità senza sapere che abbiamo a che fare con le catene ed i compensi: ogni allungamento richiesto in un distretto, richiederà un accorciamento in un altro distretto (facilmente dimostrabile). Si dovrebbero privilegiare azioni o posture decompensate in un approccio globale.
Non si possono fare esercizi di potenziamento o stabilizzazione senza aver preventivamente riequilibrato il tono posturale e dunque la postura in generale.
Il corpo è… e deve essere armonia, e come tale richiede armonia della conoscenza ed armonia negli interventi.
(D. Raggi)
Per questa ragione, non può esistere un trattamento posturale che non tenga conto dei concetti delle catene, delle fasce, del tessuto connettivo, del movimento razionale, della neurologia, della fisiologia, dell’anatomia, del buon feef back dei vari recettori (occhi, bocca, lingua, piedi, pelle, visceri, muscoli, etc) e della dinamica corretta del diaframma.
Non si possono trattare i dolori (che sono dei segnali, dei campanelli di allarme), senza capire la ragione della loro presenza, cercando semplicemente di metterli a tacere, soffocandoli con farmaci o altro. Non si possono fare esercizi di stretching per migliorare la mobilità senza sapere che abbiamo a che fare con le catene ed i compensi: ogni allungamento richiesto in un distretto, richiederà un accorciamento in un altro distretto (facilmente dimostrabile). Si dovrebbero privilegiare azioni o posture decompensate in un approccio globale.
Non si possono fare esercizi di potenziamento o stabilizzazione senza aver preventivamente riequilibrato il tono posturale e dunque la postura in generale.
Il corpo è… e deve essere armonia, e come tale richiede armonia della conoscenza ed armonia negli interventi.
(D. Raggi)
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