POSTURA: L’OMBRA DELLA VITA VISSUTA.
Oggi, la nostra postura si presenta in un modo…, con determinate sembianze; ma domani non sarà più la stessa.
Quali saranno le cose capaci di mutare una parte così “fisica”, forte e strutturata?
Sarà il tempo? Saranno gli eventi? Potranno essere le emozioni…, le disbiosi..,, i traumi?
In realtà, ogni cosa con cui entriamo in contatto, anche un semplice pensiero, agisce come una piccola goccia che si aggiunge in un fiume. Apparentemente sembra non succedere nulla…, ma una goccia è “entrata nel sistema” della postura…, che prima non c’era.
Ecco che la postura, racconta di noi; essa è un estrapolato, un concentrato del nostro vissuto. All’interno del nostro corpo sono intrisi il vissuto dei nostri genitori, il modo in cui siamo stati concepiti (se con amore o perché è successo…, con il peso che ciò comporta per ciascuno); ed ancora, la nascita, le prime avventure, i traumi, le paure, gli abbandoni, i conflitti con le prime amicizie, l’arrivo di un fratellino, le gelosie, i tradimenti, i traumi, le cicatrici, le estrazioni dentali, il lavoro, il cibo, le geopatie….
Tutto questo plasma, giorno dopo giorno il nostro sistema biologico e la nostra parte interiore. E, dato che la postura, è un grande contenitore di tutto il vissuto, si piega, si plasma, si adatta, si contorce, si flette, si “spezza”…
Si modifica il modo in cui guardiamo l’altro, il modo in cui respiriamo, il modo in cui “mandiamo giu” il cibo (per aver mandato giù troppe volte ciò che non avremmo voluto)…
In altre parole, la nostra postura è veramente l’ombra della vita vissuta (D. Raggi)
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