RITROVARSI A 20 ANNI…SENZA SPERANZA!!!
Tutto per una “semplice” distorsione alla caviglia ritenuta banale…
Sara, 20 anni, si presenta in studio accompagnata dalla mamma.
Entrambe sfiduciate perché dopo una “semplice” distorsione alla caviglia sx (accaduta 2 anni fa), il forte dolore è ancora presente…
“Non posso camminare o stare in piedi ferma più di 20 minuti perché poi i dolori alla caviglia, polpaccio e anca mi bloccano…devo fermarmi sedermi…ho smesso anche di uscire con gli amici.
In questi 2 anni ho fatto di tutto: fisioterapia, terapia manuale, ogni tipo di terapia strumentale, osteopatia, vari tipi di ginnastica posturale.
Mi sento confusa perché i pareri sono discordanti…alcuni mi consigliato di stare a riposo, altri di camminarci sopra…altri di rinforzare i muscoli…altri di fare stretching generale…altri di rinforzare solo la gamba dx per sopperire al dolore della sx…altri di fare ginnastica propriocettiva sulla tavoletta”
A questo punto intrrviene la mamma che dice: “ha fatto diligentemente tutto, seguendo tutto alla lettera…ma il dolore, purtroppo é ancora presente!…e non sappiamo più a chi rivolgerci e cosa fare!”
Sara riferisce che molti specialisti, valutate rx, rmn, ecografie, elettromiografie si sono espressi dicendo:
“strano…non risulta niente di grave…è solo una semplice distorsione alla caviglia!”
“Uno specialista mi ha detto di rassegnarmi perche non passerà…e rischio tra qualche anno la sedia a rotelle!”
Osservando la Postura di Sara sia in statica (posizione abituale) e in dinamica… emerge uno strano, curioso e apparentemente contradditorio elemento:
il peso del corpo è spostato sulla gamba sx!!!!
Proprio quella del dolore?!?!?!?!…la caviglia trema…è instabile…
LA PRIMA LEGGE DELLA POSTURA (NON DOLORE) NON VIENE AFFATTO RISPETTATA!…nessuno caricherebbe di più sul lato instabile e doloroso!!!
Sara ascoltandosi per la prima volta dice: “nessuno ha mai osservato come sto in piedi e come cammino…hanno guardato solo gli esami…ma…vero, strano…non lo avevo mai notato…”
È indiscutibile che se il STP (Sistema Tonico Posturale) di Sara va verso il dolore e l’instabilità, avrà il suo interesse e perché!
I TEST CONTINUANO…e scopriamo che se Sara sposta il peso a dx…emerge un vecchio e forte dolore alla zona lombare sx …”Sara sgrana gli occhi e dice: “ma questo dolore lo sentivo quando portavo l’nsopportabile busto per la Scoliosi…pensavo fosse passato!!!”
Dunque, il corpo assoggettato a due dolori (il vecchio mal di schiena ben compensato…nascosto…e quello della caviglia attivo…), PIUTTOSTO CHE SENTIRE IL VECCHIO MAL DI SCHIENA appartenente al periodo del busto…ha preferito mantenere vivo quello della caviglia (“IL MALE MINORE…”)
Perché il sistema dei compensi antalgici di Sara, abile a nscondere il vecchio mal di schiena, non è riuscito a nascondere, compensare anche questo dolore della caviglia?
IL STP DINNANZI AD OGNI INSULTO EMOTIVO…FISICO…BIOCHIMICO…ELETTRICO…CICATRIZIALE…RESPIRATORIO…ETC…SPENDE ENERGIA ORGANIZZANDO SCHEMI ANTALGICI, ALTERANDO LA POSTURA, ATTIVANDO SINERGISMI E ATTUANDO RETRAZIONI DI ANELLI DELLE CATENE MIOFASCIALI…
ESSO STESSO È IL SOLO A POSSEDERE LA LOGICA CON CUI SI È DIFESO…
Le Posture Decompensate su Pancafit hanno il potere di smascherare tale logica!
Rappresentano la vera chiave posturale per andare oltre, agire su tali retrazioni, schemi di difesa facendo emergere ciò che li tiene attivi, in costante allarme…
Mettendo quindi “in gioco” tensivo le catene miofasciali emerge un altro indizio: la tensione…dalla schiena migra al diaframma…Sara fatica a respirare…compensa, tenta di sfuggire alla tensione coinvolgendo i muscoli accessori…si corregge il compenso e Sara ricorda gli attacchi di panico avuti alle scuole elementari quando un bambino aggressivo picchiava i suoi compagni…e lei viveva nel terrore “pensavo tutti i giorni che prima o poi sarebbe toccato a me…e vivevo nell’ ansia”
…si continua…passata la difficoltà respiratoria la tensione va al collo e Sara racconta di un vecchio colpo di frusta in un incidente in auto con la mamma…
Il particolare respiro tecnico, il corretto allineamento, angolo di lavoro (adattato ai limiti e alle disponibilità muscolo-articolari di Sara), il tempo di permanenza in postura assoggettato alla gravità, costringono il tessuto connettivo a deformarsi restituendo libertà alle fibre muscolari, dunque alle catene…le tensioni infatti diminuiscono fino a scomparire…
Una volta in piedi….Sara avverte una grande libertà respiratoria…e una straordinaria leggerezza alla colonna vertebrale… collo e spalle…
“Mi sento leggera…una leggerezza mai provata prima!”
Si accorge con grande stupore che ora può stare con il peso sia sulla gamba sx che dx…nessun dolore…assenza totale di dolore lombare…
Sara aveva esaurito la capacità di difendersi dal dolore, AVEVA ESAURITO I COMPENSI!!!…aveva dovuto irrigidire il Diaframma per difendersi dall’ansia della scuola….irrigidire i muscoli della schiena per far fronte al fastidio del busto…irrigidire il collo per il colpo di frusta…e ora le gambe per la distorsione….
OGNI DIFESA CREA RIGIDITÀ, LIMITA E MINACCIA LA CAPACITÀ DI SFUGGIRE AL DOLORE…
Ecco il probabile motivo, analizzato in chiave posturale, secondo le tre principali leggi della Postura (NON DOLORE, ECONOMIA, SODDISFAZIONE DEI BISOGNI) del perché fin’ora nessun tipo di approccio ha funzionato.
Le POSTURE DECONPENSATE hanno fatto emergere le vecchie cause nascoste!
Ora sappiamo dove e come agire (paradossalmente, la caviglia è l’ultimo elemento da prendere in considerazione…) per restituire a Sara il benessere perduto…
Ancora una volta la conferma che la Postura, capace solo di adattarsi e non di risolvere…chiede di essere compresa, capita…
Il Metodo Raggi e i suoi semplici e rigorosi principi offre la possibilità di “entrare” in punta di piedi nel STP affinché esso stesso, sentendosi compreso, possa “lasciare andare”, abbandonare le difese facendo emergere ciò che lo ha costretto a difendersi.
Tali principi non sono comprensibili da tutti…in oltre 20 anni di docenza ho poturo osservare come troppo spesso gli studenti universitari vengono “bombardati”, “imbottiti” di informazioni culturali e privati allo stesso tempo della parte esperienzale, del vissuto. Non vivono ciò che apprendono!
Ecco perché la nostra scuola di formazione è ad alto impatto esperenziale, pratico, con riscontri immediati!
Ogni studente è messo nelle condizioni di sperimentare su di se ciò che apprende.
Applico in modo rigoroso questi principi dal 1997…e ancora oggi dico: AFFASCINANTE, STRAORDINARIO!!!
DR.ROBERTO BONO
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