“VERA” O “FALSA POSTURA”?
Ogni giorno si parla di postura, ed ormai tutti sanno di cosa si tratta.
La postura è la forma del corpo, la fattezza, il modo in cui stiamo in piedi, in cui ci muoviamo, respiriamo, ci rapportiamo…con noi, con gli altri, con il mondo.
La nostra postura è facilmente plasmabile e modificabile da molti fattori ed elementi che entrano in rapporto o interagiscono con noi stessi.
Facciamo qualche esempio concreto. Hanno capacità di perturbare il nostro equilibrio posturale i traumi, gli interventi chirurgici, le cicatrici, gli sport violenti, l’ipocinesia, i vizi posturali protratti, le disfunzioni visive, le disfunzioni deglutitorie, le malocclusioni, le amalgame reattive/galvanismi (correnti vaganti in bocca), disturbi all’articolazione mandibolare, problemi intestinali, conflitti emozionali, calzature sbagliate, inquinamento elettromagnetico, geo informazioni patogene (campi perturbatori provenienti dal sotto suolo, quali raggi gamma, faglie, polonio, etc, etc.), infezioni, connettiviti, fenomeni auto aggressivi, etc, etc. Tali alterazioni avvengono attraverso il sistema dei “sensori” del nostro corpo (i recettori), i quali hanno il compito di “informatori” per il sistema deputato al controllo della postura.
Quando uno o più elementi perturbatori sono all’opera, la probabilità di avere una alterazione posturale è elevatissima, se non certa, anche se va detto che le alterazioni non sono sempre direttamente proporzionali alle entità delle perturbazioni.
A questo punto, si creano due grandi vie principali di intervento per “migliorare” la postura: una branca, cerca di rimediare attraverso le attività fisiche, lo sport, il potenziamento, esercizi in acqua, etc.; ovvero si cerca di potenziare la struttura nel suo complesso senza indagare il perché vi sono le storture, le infiammazioni, i dolori. A volte si cerca di potenziare la struttura anche in modo asimmetrico o in modo localizzato pur di poter “raddrizzare” il corpo. Dunque “raddrizzare” non è sinonimo di “riequilibrare”; in questo modo, si potenzia certamente la struttura, ma anche le “storture profonde” che rimangono nascoste.
L’altra branca invece ha lo scopo, in primis, di scoprire “chi o cosa” abbia perturbato il sistema centrale (STP), e di conseguenza la postura.
La postura non si altera MAI per caso…, vi è sempre una ragione. Basti pensare che un corpo storto impiega maggiore energia a stare in piedi, a respirare, a muoversi, a vivere; in tali condizioni è facile intuire che le infiammazioni e i dolori saranno la ovvia conseguenza delle disfunzioni o delle storture. Meglio “scoprire e gestire” prima il “perturbatore” e poi la “perturbazione”. Dunque meglio proporre un “riequilibrio posturale ad approccio globale”. Quando la postura è “plastica”, disponibile, “leggera”, anche le funzioni possono essere recuperate…, i dolori si riducono e scompaiono…, il morale ritorna alto…
Si recupera il piacere di fare e la voglia di vivere.
(D. Raggi).
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